AMICI A 4 ZAMPE E CONDOMINIO: QUALCHE CONSIGLIO PER IL QUIETO VIVERE

Un animale domestico porta con sé molti benefici ma anche molti obblighi: se, da un lato, ha la straordinaria capacità di migliorare la vita di tutta la famiglia, diventandone di fatto parte integrante, dall’altro bisogna ammettere che la sua gestione non è proprio facilissima.

Un gatto è certamente molto autonomo, ma quando ha fame non c’è niente da fare… miagolerà finché non avrà la pancia piena. Inoltre, se è abituato a stare all’esterno, non si farà molti problemi a invadere proprietà altrui. E un cane non ha meno difficoltà: quando vuole qualcosa abbaia senza sosta e, a volte, il suo istinto di rotolarsi nel fango (o peggio!) amplifica il suo odore non sempre gradevolissimo.

Una casa singola limita il problema, ma come funziona in un condominio? È possibile tenere un animale domestico in un appartamento?

 

Cosa dice la legge?

La convivenza condominiale con un animale domestico è più facile a dirsi che a farsi. Non sempre, infatti, i vicini sono molto tolleranti e, a volte, nascono dispute e litigi che si protraggono per anni. Ma si può vietare la presenza di un animale domestico in un condominio?

Mamme e papà dei piccoli amici a 4 zampe non temete: la legge è dalla vostra parte! Infatti, l’articolo 1138 del Codice Civile afferma che nessuno, men che meno il regolamento condominiale o un vicino infastidito, può vietare a un condomino di possedere o detenere un animale domestico.

Ecco alcune “restrizioni”, dettate non dalla legge ma dal buon senso:

  • Spazi comuni: sarebbe buona norma non lasciare libero il nostro amico a 4 zampe negli spazi comuni, perché questo potrebbe limitare la libertà degli altri condomini. Inoltre, bisogna sempre mettere in conto la possibilità che alcuni vicini potrebbero avere paura o, peggio, essere allergici al pelo dell’animale.
  • Cattivi odori: potete usare tutte le accortezze del caso ma ci sono periodi dell’anno o situazioni in cui il pelo di cani e gatti emana un odore piuttosto sgradevole. Per questo motivo, sarebbe opportuno non utilizzare l’ascensore perché, essendo un luogo chiuso, ha più probabilità di impregnarsi di un odore che poi farà molta fatica ad andarsene.
  • Rumori molesti: la fonte più comune di litigi tra condomini. Per questo, sfortunatamente, non ci sono grandi accorgimenti se non il buon senso dei padroni e una paziente educazione dell’amico peloso. Rimane comunque il divieto, dettato questa volta anche dalla legge, di fare rumore in determinati orari del giorno e della notte, orari che sono deputati al riposo.

Detto questo, purtroppo le lamentele ci saranno sempre ma, con un po’ di senso civico, di rispetto e di diplomazia, è possibile mantenere un buon rapporto di vicinato. Infatti, è importante tenere presente che il diritto di tenere animali domestici in appartamento non è illimitato, ma deve essere esercitato nel pieno rispetto delle normali regole che governano la vita di gruppo.