Una misura molto importante per tutto il comparto dell’edilizia, l’Ecobonus 110% è tra le novità più attese del decreto Rilancio: grazie a questa misura infatti sarà possibile effettuare alcuni tipi di lavori in casa “gratis”, sfruttando il meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura.
Il decreto Rilancio è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 13 maggio, ma è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo nella serata del 19 maggio.
Molte sono le novità che riguardano questo super bonus: dopo una prima esclusione, è possibile usufruirne anche nelle seconde case (a eccezione delle villette unifamiliari) e sono previste sanzioni salate per chi rilascia documenti falsi, da un minimo di 2 mila euro a un massimo di 15 mila euro per ogni attestazione o asseverazione infedele sui lavori di ecobonus e sismabonus al 110%.
COME FUNZIONA L’ECOBONUS 110% E DA QUANDO È DISPONIBILE?
L’Ecobonus 110% consiste in una detrazione fiscale del 110% delle spese sostenute per gli interventi di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico e sarà valido per le spese sostenute a partire dal 1º luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021. La detrazione del 110% si potrà recuperare in 5 rate annuali di pari importo. Vi è altresì l’opportunità di sfruttare la cessione del credito o lo sconto in fattura attuando così dei lavori a costo zero!
CHI PUÒ USUFRUIRNE?
A usufruire dell’Ecobonus 110% per la ristrutturazione sono i condomini, gli Istituti delle case popolari e nel caso di lavori eseguiti sui singoli appartamenti le persone fisiche fuori dall’esercizio di attività di impresa.
QUALI SONO I LAVORI AMMESSI?
Sono detraibili le spese effettuate dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per tre grandi lavori di ristrutturazione:
- Cappotto termico: inteso come l’isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio per almeno un quarto della stessa superficie con un limite di 60.000 euro moltiplicato per le unità abitative presenti
- Sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione per un limite di 30.000 euro moltiplicato per ogni singola unità abitativa
- Per le unità unifamiliari per la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati, con un ammontare delle spese non superiore ai 30.000 euro, comprese le spese per lo smaltimento e la bonifica dell’impianto sostituito.
L’Ecobonus 110% vale anche se questi lavori sono associati all’installazione di un impianto fotovoltaico.
Cosa succede nel caso di lavori come la sostituzione di infissi, delle finestre, delle tende da sole, dei condizionatori o dei serramenti? Che non si applica l’ecobonus al 100% per questi lavori, ma rimane la vecchia detrazione dell’ecobonus dal 50 al 65%. La detrazione però sale al 110% nel caso in cui tali interventi “siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi” maggiori sopra elencati.
ATTENZIONE!!!
Tutti i lavori, per avere diritto all’ecobonus 110%, devono assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o il raggiungimento della classe più alta, da dimostrare tramite l’APE (attestato di prestazione energetica). Solo in questo caso si ha diritto a una detrazione 110 per la ristrutturazione.
LA CESSIONE DEL CREDITO: COME FUNZIONA?
La cessione del credito per l’Ecobonus 110% consiste appunto nella cessione del credito maturato (ovvero della cifra che verrà restituita al cittadino nell’arco di cinque anni) a intermediari finanziari (banche o assicurazioni) o alla stessa impresa che ha realizzato i lavori, che lo incasserà dal fisco. Una misura che permette alle famiglie di far svolgere gratuitamente i lavori di ristrutturazione che rientrano nell’ecobonus al 110%.
Nell’ultima versione dell’ecobonus al 110 per cento inserita nel decreto rilancio 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è prevista anche la possibilità di utilizzare la cessione del credito d’imposta o lo sconto in fattura non solo per l’ecobonus al 110%, ma anche per i lavori di ristrutturazione con una detrazione al 50%, per gli ecobonus al 65% per il bonus facciate al 90%, non solo per i nuovi lavori, ma anche per quelli già fatti.