IN VENETO ARRIVA LA MINI-SANATORIA PER PICCOLI ABUSI E SOTTOTETTI

La notizia è di qualche giorno fa: in Veneto arriva la mini-sanatoria!
Il 18 dicembre scorso, è infatti stata approvata dal Consiglio Regionale la nuova legge che permetterà la regolarizzazione di quelle «piccole difformità edilizie» che possono diventare un grande problema in fase di vendita o ristrutturazione dell’immobile.

Con l’espressione “difformità” la normativa intende indicare le discrepanze ad oggi esistenti fra l’opera strutturale e il titolo edilizio o il progetto approvato, purché ricadano in una di queste cinque situazioni:

  • aumento in volume fino a 90 metri cubi;
  • aumento in superficie fino a 30 metri quadri;
  • diverso utilizzo dei vani, ferma restando la destinazione d’uso consentita;
  • modifiche non sostanziali della localizzazione dell’edificio, purché rispettino le distanze dai confini;
  • altre diversità che non modificano la struttura e l’aspetto complessivi.

Per ottenere la sanatoria e la regolarizzazione di questi abusi sarà sufficiente presentare la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), pagare un contributo edilizio e versare una multa fissata che varierà a seconda delle descritte categorie: 70 euro al metro cubo, 210 euro al metro quadro, 500 euro a vano, 1.000 e 750 euro per le altre anomalie.

“La Legge”, dichiara Massimiliano Barison, primo firmatario della proposta normativa, “va nella direzione tracciata negli ultimi anni dalla Regione Veneto per il contenimento del consumo del suolo e la valorizzazione e recupero del patrimonio edilizio esistente”

La possibilità è riservata ai fabbricati costruiti prima del 28 gennaio 1977, giorno in cui è entrata in vigore la legge sull’edificabilità dei suoli. Stando ai dati raccontati dal Corriere del Veneto, nella nostra regione, ci sono poco più di un milione di case. Di queste, si stima che circa sette su dieci siano state costruite prima del 1977. Dunque, sarebbero circa settecentomila le abitazioni potenzialmente interessate ad usufruire della mini-sanatoria.

Ma non è tutto, con la stessa normativa è inoltre stata introdotta la regolarizzazione del recupero a fini abitativi di sottotetti esistenti alla data del 6 aprile 2019, data a cui risale il Piano Veneto 2050. Attraverso questo testo, potranno essere regolarizzate le mansarde con altezza minima di 1,60 metri in pianura e 1,40 in montagna e con altezza media, rispettivamente, di 2,40 e 2,20. Anche in questo caso saranno previste delle multe.
Si tratta di un’opportunità con cui “sarà possibile realizzare la stanza in più per esigenze di carattere familiare” ha sottolineato Barison “recuperando spazi altrimenti destinati solo a deposito, a patto che servano per l’ampliamento dell’abitazione esistente, non per realizzarne una nuova”.

Un enorme vantaggio insomma, per la popolazione veneta, una normativa che è stata accolta con favore da tutto il mondo edilizio e che porterà sicuramente grandi benefici al mondo immobiliare!