Animali in condominio sì o no?
Facciamo chiarezza sulla normativa e sui regolamenti condominiali
Le norme del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali domestici.
É quanto affermato dall’art. 1138 del Codice Civile cosi come riformato dalla legge 220 del 2012 denominata “Riforma del Condominio”, in vigore dal 18/6/2013.
Ciò significa che i regolamenti condominiali non possono vietare il possesso e la detenzione di animali domestici. Legge che però, ha efficacia a partire dalla sua entrata in vigore e non viene applicata a rapporti condominiali sorti in precedenza.
Gli animali domestici, come cane e gatto, sono da considerarsi come esseri senzienti facenti parte del nucleo familiare. Sempre il Codice Civile afferma che vietare ad un condomino la detenzione di un animale domestico nel proprio appartamento, equivale a menomare i suoi diritti personali e individuali.
La normativa autorizza quindi, anche l’utilizzo delle parti comuni. Ogni condomino ha il diritto di usufruire delle parti comuni assieme al proprio animale nel rispetto degli altri condomini.
Tenere un animale domestico in condominio è dunque un diritto che comporta, da parte del padrone dell’animale, anche dei doveri. Alcune delle regole da rispettare per il padrone dell’animale sono contenute nell’ordinanza del Ministero della Salute datata 13 luglio 2016. Ad esempio, il padrone deve tenere il cane al guinzaglio e in alcuni casi usare la museruola, deve raccogliere i bisogni dagli spazi comuni e deve evitare rumori fastidiosi come l’abbaiare molesto nelle ore di riposo. E naturalmente il padrone dell’animale domestico è responsabile se il cane danneggia cose o persone.
Quindi la normativa dice sì agli animali domestici nei condomini, ma ricordiamoci che una convivenza serena e pacifica richiede sempre l’utilizzo di regole non scritte, di buon senso e di buona educazione.