CROLLANO I PREZZI DELLE CASE: DAL 2010 GIÙ DEL 17,2%

Se state pensando di acquistare casa sappiate che questo è davvero un ottimo momento per farlo. Nel primo trimestre dell’anno, infatti, il valore delle abitazioni acquistate dalle famiglie è diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% nei confronti dello stesso periodo del 2018. Con riferimento alla media del 2010, primo anno dell’indice Istat, i prezzi delle abitazioni sono diminuiti addirittura del 17,2%.

Questo è purtroppo il ritratto che emerge dalla ricerca sul mercato immobiliare dell’Istat pubblicata lo scorso 2 luglio.

Interessante vedere come, secondo questa analisi, il crollo dei prezzi riguarda esclusivamente gli edifici già esistenti. Complessivamente, infatti, nell’arco di tempo considerato i prezzi delle case “vecchie” sono diminuiti del 23,7%, anche se, come sottolinea in una nota il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, la realtà in molte zone d’Italia è ancora peggiore e si registrano diminuzioni superiori se non addirittura casi di valori azzerati per effetto dell’assenza di compratori disposti ad acquistare.

Fortunatamente, però, i prezzi delle abitazioni nuove sono aumentati, seppur debolmente, su base tendenziale dell’1,7% mostrando un’accelerazione rispetto al +0,6% del quarto trimestre del 2018.

 

MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO UNICO A SOFFRIRE IN EUROPA

Ciò che sconforta maggiormente e che sottolinea il marcato stato di crisi del mercato immobiliare italiano è che proprio L’Italia è l’unico Stato europeo dove i prezzi delle case continuano a scendere.
È successo nel 2018, con un segno meno a fronte di un aumento medio nella zona euro di quattro punti percentuali e, a quanto pare, si sta ripetendo anche nell’anno in corso.

 

LE COMPRAVENDITE AUMENTANO

Questo calo, spiega l’Istat, si manifesta «in un contesto di crescita persistente dei volumi di compravendita». Più 8,8% è stato l’incremento tendenziale registrato per il primo trimestre del 2019 dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.

Queste attività immobiliari sono dettate da quelle che Confedilizia ha definito le «compraSvendite» ossia compravendite avvenute a prezzi ridotti per fronteggiare il mercato. In sintesi: le famiglie avrebbero evitato di vendere contando in un miglioramento della situazione immobiliare, ma alla fine sono state costrette a disfarsi degli immobili, troppo costosi da mantenere, abbassando il prezzo.

Così, se è vero che per chi cerca casa il momento risulta assolutamente propizio, lo è sicuramente meno per chi deve vendere, ma i dati e le proiezioni parlano chiaro: non vi sono grandi possibilità che i prezzi per l’usato comincino a risalire e questo deve spingere chi deve vendere a farlo ora o il risultato sarà di possedere immobili che continueranno a perdere valore di anno in anno.