NESSUN POSTO È BELLO COME CASA MIA

Casa: il nostro nido, il nostro porto sicuro, la custode del nostro vivere quotidiano.

Ma quando viene il momento di venderla ci piange sempre il cuore, reputandole un valore molto più elevato di quello che in realtà ha. E in un certo senso è proprio così, in quanto il nostro subconscio equipara il valore economico della casa al suo valore affettivo, ovvero a quanto quella casa rappresenta per i suoi abitanti. Entrambi i valori sono in egual modo fondamentali per noi, ma non lo sono altrettanto per quanto concerne la vendita.

Il valore affettivo è certamente molto importante: ogni casa, infatti, è uno scrigno che racchiude i nostri ricordi, felici o tristi che siano, e le prime volte della nostra famiglia. Quella volta che, per esempio, abbiamo organizzato una festa e gli amici sono rimasti a dormire sul divano. Oppure i primi passi dei bambini che, barcollanti, sono riusciti a fare un metro prima di inciampare sul tappeto del salotto. Oppure ancora quella volta che volevamo dipingere di un bel arancione brillante la camera e, pur di arrangiarci e fare economia, abbiamo creato una parete di uno sbiadito rosa salmone. Ricordi belli, a volte meno belli, ma sicuramente essenziali per noi.

Il valore economico, invece, è un valore più razionale, scientifico, determinato non da quanto abbiamo pagato la casa a suo tempo ma piuttosto da dati empirici più concreti come la superficie commerciale, le quotazioni ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, l’analisi della concorrenza (ovvero l’analisi di altri immobili simili venduti nello stesso periodo e nella stessa zona) e l’esperienza di professionisti del settore.

Chiaramente siamo tutti d’accordo nel ritenere che i due valori non potranno mai coincidere.

Un compromesso è possibile?

Assolutamente sì! Il valore economico di un immobile non è dato solo da fattori empirici ma anche dalla modalità con cui l’immobile viene presentato al pubblico. Perché anche l’occhio vuole la sua parte, e la prima impressione è sempre quella che conta. Come ci si veste bene per uscire il sabato sera, così anche la casa ha bisogno del giusto allestimento e del perfetto servizio fotografico. Ed è proprio in questo frangente che interviene l’Home Staging: entrando in casa in punta di piedi, lo Stager si occupa di curarne l’immagine, togliendo tutte quelle cose personali legate alla vita degli occupanti che, però, non contribuiscono ad aumentare il valore economico dell’immobile. Anzi, a volte tendono perfino a diminuirlo, in quanto sono ricordi di vita che per il potenziale acquirente non rappresentano niente.

L’Home Staging diventa quindi uno strumento per comunicare all’osservatore un po’ del valore affettivo che ci legherà per sempre alla nostra vecchia casa, allo scopo di far avvicinare il più possibile il valore economico dell’immobile a quel valore affettivo al quale non possiamo proprio rinunciare.