MERCATO IMMOBILIARE: LA TIMIDA RIPRESA REGISTRATA DAI NOTAI

Nuova conferma per il trend del mercato immobiliare nazionale già emerso lo scorso luglio attraverso i dati raccolti dall’Istat e raccontati all’articolo Crollano i prezzi delle case: dal 2010 giù del 17,2%.

Nell’ultimo rapporto promosso dal Consiglio Nazionale del Notariato sul primo semestre del 2019, viene infatti affermato quanto già emerso da  precedenti altre fonti: crescono le compravendite ma i prezzi scendono. Un lieve aumento dei valori di mercato lo si nota solo sul nuovo.

 

DATI RICONFERMATI

Il numero di compravendite dei fabbricati è salito. Nel primo semestre del 2019 sono state 344.249 le compravendite di fabbricati rispetto alle 325.047 del primo semestre 2018, pari a un aumento di quasi il 6%. Nonostante questo dato positivo, i grossi volumi di scambio avvengono principalmente su immobili di modesto valore, basti pensare che oltre l’80% degli immobili oggetto di ricerca, non supera i 200.000 euro. Addirittura il 43% rientra nella fascia di prezzo tra i 0 e 99.000 e il 38% tra i 100.000 e i 199.999 euro. Solo il 0,20% delle compravendite totali ha per oggetto immobili dal valore superiore al milione di euro. A proposito dei prezzi, anche questa ricerca conferma quanto già evidenziato precedentemente dall’Istat: ad oggi l’aumento dei prezzi ha riguardato solo gli immobili nuovi venduti da imprese e si assiste invece ad una lieve diminuzione dell’usato. Secondo il portale Idealista.it, nel solo mese di novembre i valori sono scesi del 0,1% rispetto al mese precedente.

 

GEO-LOCALIZZAZIONE DELLE COMPRAVENDITE

Quello che affiora di nuovo in questa ricerca riguarda la “geografia degli acquisti”. La distribuzione del numero delle compravendite mostra come il Nord Italia sia a tal riguardo certamente più vivace. Il 56% delle vendite è stato effettuato nelle regioni settentrionali con la Lombardia al primo posto con oltre 93.000 immobili venduti (pari al 20,7% del totale delle contrazioni sull’intero territorio nazionale) e un aumento registrato del 6% rispetto allo scorso anno. Sul podio al secondo posto troviamo il Veneto con il 9,4%, seguito dal Piemonte con il 9,2%. Nelle restanti parti di Italia uno spiraglio di ottimismo lo si registra in Abruzzo e in Calabria, dove l’aumento delle compravendite ha portato rispettivamente ad un +15% e +9%.

 

CALANO I MUTUI

Altra singolare informazione riguarda i mutui che rispetto alla crescita degli anni precedenti, per la prima volta, registrano un calo. Nello specifico, per quanto riguarda i fabbricati si denota un -0,61%  e per i terreni edificabili un -1,59%. Controcorrente, con un segnale positivo, la Valle d’Aosta che fa registrare un +37,5% e il Friuli Venezia Giulia con +8,4%.

 

Questa lenta e timida ripresa, in cui il numero delle compravendite sta positivamente aumentando, a discapito dei prezzi che invece continuano a scendere, conferma ancora una volta come il lento processo si sta realizzando proprio grazie a una rivalutazione degli immobili stessi in termini di valore. Il dato, può essere letto dai proprietari come un danno economico, non si può non accettare però il fatto che, proprio il calo dei prezzi ha dato la spinta decisiva al mercato in questo particolare momento storico che risulta essere fortemente propizio, invece, per chi casa la vuole acquistare.

Non vi sono, ad oggi, segnali che prospettino un aumento dei prezzi per l’usato e questo deve spingere chi deve vendere a farlo ora o il rischio è di vedere il proprio immobile perdere valore di anno in anno, se non addirittura di mese in mese.

 

 

Fonte dati: Il Sole 24 Ore